Lampadina led V-TAC 1056 lumen, attacco E27 forma A60 luce calda - naturale - bianca
Lampadina LED E27 11W Bulbo A60 V-TAC VT-2012 |
|
SCHEDA TECNICA |
|
Attacco |
E27 |
Classe Energetica |
A+ |
Tecnologia LED |
SMD |
Temperatura Colore |
2700K (calda) 4000K (naturale) 6400K (bianca) |
Copertura |
Opaca |
Durata |
20.000 h |
Flusso Luminoso |
1056 lm |
Tensione |
AC: 100-240V, 50/60 Hz |
Fascio Luminoso |
200° |
Materiale |
Termoplastica |
PF |
> di 0.5 |
CRI |
> di 85 |
Equivalenza Watts |
90 W (100 W luce calda) |
Potenza |
11 W |
Misure |
60 x 120 mm |
PICCOLA GUIDA AL LED
Il Led fece la sua comparsa per la prima volta negli Anni 70 in America, dove fin da subito furono chiari ed evidenti i vantaggi che assicurava in termini di efficienza, durata e minor impatto ecologico.
Solo negli ultimi anni si è scoperta la sua forza commerciale che deriva dal fatto di ottenere una elevata luminosità (quattro volte maggiore delle lampade tradizionali, fluorescenti o incandescenti a filamento di tungsteno), un basso prezzo, una elevata efficienza ed infine un’affidabilità senza eguali (la durata di una lampadina LED è di uno-due ordini di grandezza superiore a quella delle classiche sorgenti luminose).
I primi LED erano disponibili solo nel colore rosso. Venivano utilizzati come indicatori nei circuiti elettronici e nei display. Successivamente vennero sviluppati LED che emettevano luce gialla e verde; abbiamo ritrovato i LED sulle scenografie teatrali (nei riflettori) o nelle lampade flash ad alta potenza e perfino nei proiettori per auto, fino ad arrivare ad oggi, dove i LED vengono impiegati nella illuminazione pubblica come in quella privata, invadendo ogni spazio e ambiente grazie ai molti vantaggi che comportano.
COME FUNZIONA UNA LAMPADINA LED
Una lampadina LED è composta da diversi elementi, precisamente una serie di semiconduttori assemblati e che vengono fasciati da una guarnizione di finitura trasparente.
Più in dettaglio il LED (Light Emitting Diode) è un dispositivo semiconduttore che genera luce al passaggio di cariche elettriche attraverso una giunzione in silicio opportunamente “drogata”: è un diodo che al raggiungimento della tensione di soglia diventa una sorgente luminosa; la luce emessa dalla giunzione è monocromatica e il colore dipende dal tipo di “drogaggio” volutamente introdotto nel silicio.
COLORE DELLA SORGENTE LUMINOSA DEI LED
La luce bianca dei LED viene generata partendo dall’emissione di un diodo a luce blu. Tale emissione viene sfruttata per stimolare una specifica polvere fluorescente ed ottenere in risposta un’emissione secondaria gialla. In presenza della giusta concentrazione di materiale fluorescente, la luce primaria blu si combina con quella secondaria gialla in modo da creare una distribuzione spettrale percepita come colore bianco dall’occhio umano.
I 10 VANTAGGI DEI LED
QUALE TEMPERATURA DI COLORE PER LAMPADE A LED
Come sappiamo, ormai la vecchia cara lampadina, così come la concepivamo anni fa, classica ed economica (anche se non di lunghissima durata tradizionalmente), è stata quasi totalmente soppiantata dall’innovativo sistema di illuminazione a LED, tramite lampadine, faretti, tubi luminosi che consentono di scegliere, oltre all’intensità e alla forma, anche la temperatura di colore che preferiamo per i nostri ambienti, domestici e commerciali.
L’elemento fondamentale da comprendere, parlando di temperatura della luce di una lampadina LED, è l’emissione della tonalità che viene percepita nell’ambiente, vale a dire il colore principale prodotto dal fascio luminoso. In genere, se la luce della lampadina è tendente al giallo/arancio possiamo dire che ha una tonalità (e dunque una temperatura) “calda”, mentre se il colore predominante è bianco, a volte addirittura azzurrato, possiamo dire che la temperatura è, al contrario, fredda.
La tonalità della luce, in una lampadina a LED per illuminazione degli ambienti domestici o per grandi spazi commerciali, anche all’aperto, si esprime per gradi, in un’unità di misura chiamata Kelvin, il cui simbolo è, molto semplicemente, una K. Più basso è il valore dei gradi K, maggiormente caldo sarà il colore della sorgente luminosa artificiale.
Per meglio comprendere le differenze di temperatura, e il valore dei gradi Kelvin, prendiamo ad esempio una lampadina a LED da 3000 K, indicativamente una delle più comuni per ambienti, che viene considerata a colorazione calda. Possiamo schematizzare brevemente un piccolo quadro illustrativo, che riassume i valori e i gradi delle varie tonalità presenti in commercio:
In sostanza, fermo restando gusti e propensioni personali, una classica lampadina LED per interni si aggira fra i 3000 K e i 3500 K, (in ambienti particolarmente intimi e di metratura limitata, è possibile utilizzare lampadine LED anche da 1000 K a 2000 K, particolarmente calde), mentre una illuminazione bianca fredda, simile alla luce diurna, maggiormente utilizzata negli ambiti industriali e in molte altre aree di applicazione, si avvicina almeno ai 6/7000 K, e anche oltre.
Come abbiamo visto, l’unità di misura della tonalità (temperatura di colore) della luce è misurata in K, ma viene di norma indicata con un indice internazionale, il CCT comunque, su ogni confezione di lampadina a LED, vengono espressi i Kelvin in maniera molto chiara ed evidente, fornendoci l’informazione sulla lampadina che stiamo per acquistare e montare sul nostro paralume o lampadario.
Cerchiamo ora di vedere, nel dettaglio, qualche pratico esempio di abbinamento luce/ambiente, ovviamente sempre in virtù del tipo di illuminazione a LED in differenti aree.
LUCE CALDA
come abbiamo illustrato, volendo creare un’atmosfera particolarmente accogliente, per esempio in un salotto o in una stanza da letto, è consigliabile comprare lampadine LED con una temperatura di colore sotto i 3300 K. Ed è, effettivamente, la gradazione maggiormente utilizzata nelle abitazioni, ma anche nei bar o ristoranti, negli uffici ed in alcuni negozi, specie quelli di piccole dimensioni. Favorisce il relax e l’aggregazione.
LUCE NEUTRA
la classica “via di mezzo”, un bianco riposante, non troppo acceso, ideale per altri ambienti di appartamenti, come ingressi o camere dei ragazzi, volendo anche per bagni e cucine, dove comunque è necessaria un’illuminazione più limpida e brillante. In questo caso, un’ottima scelta propende per valori fra i 3300 e i 5300 K. Molto utilizzata negli showroom, ma anche nelle palestre o in alcuni ambienti lavorativi piuttosto ampi. Contribuisce ad esaltare i dettagli, senza l’esplosione glaciale della temperatura successiva.
LUCE FREDDA
volendo creare questo effetto illuminante, non possiamo che scegliere una lampadina superiore (o molto superiore!) ai 5.300 K, preferendola, a livello di consiglio, per spazi all’aperto, come illuminazione di strade, terrazzi o giardini, ma anche per aree commerciali o di servizi, come centri commerciali oppure per gli ospedali, dove, è importante avere dettagli sempre in primo piano, perfettamente chiari e senza colorazioni di fondo che ne potrebbero sfalsare i particolari. In ogni caso, non si escludono nemmeno alcuni ambienti domestici, specie in un living moderno che, indubbiamente, può essere maggiormente valorizzato con una luce dalla temperatura freddissima. Una nota particolare classifica la luce solare (o naturale), con un valore di Kelvin pari a 5500, mentre possiamo parlare di perfetto “daylight” quando montiamo una lampadina a 6500 gradi Kelvin.
Naturalmente, le distinzioni che abbiamo fatto non sono tassative, in quanto la scelta della temperatura di colore, fondamentalmente, dipende comunque dai gusti personali, oltre che dalle esigenze dei vari ambienti: la luce. I suoi colori, possono influenzare a livello psicologico, addirittura intervenendo emotivamente sul nostro stato di benessere, e le reazioni che le varie tonalità possono suscitare subiscono delle variabili anche in base al vissuto di ciascuno. In linea di massima, però, sappiamo che una temperatura di colore fredda viene associata una considerazione di pulizia, ordine, rigore, mentre a quelle più calde l’ospitalità, la confidenza, l’armonia domestica.
IL CRI – INDICE DI RESA CROMATICA
Può succedere, a volte, che la temperatura di colore di una lampadina a LED possa essere confusa con l’indice di resa cromatica, definito con l’acronimo CRI, che significa, in inglese, appunto Color Rendering Index. I concetti, pur se si riferiscono entrambi alle tonalità e ai colori di un fascio illuminante artificiale, sono comunque ben distinti e differenti.
Il CRI, infatti, misura la capacità di una sorgente di luce, in questo caso di una lampadina LED, di riprodurre fedelmente i colori dello spettro cromatico. In altre parole, significa quanto le tonalità delle cose, delle persone e degli ambienti illuminati appaiono reali. La gamma dei valori che lo identificano è molto vasta, da 0 a 100, considerando che più alto sarà il livello, migliori e più nitidi saranno i colori degli oggetti illuminati grazie a quella determinata lampadina. Si può definire un ottimo risultato un indice che supera la soglia di 80, in quanto restituisce, in maniera fedele alla realtà, le tonalità naturali, evidenziando, comunque, che solo la luce solare può essere classificata con un CRI pari a 100.
L’Indice di Resa Cromatica è indipendente dalla temperatura del colore che può creare un’atmosfera più o meno accogliente, ma non influisce sulle tinte visualizzate.
PERCHÈ SOSTITUIRE LE LAMPADE ALOGENE CON LAMPADE LED
Le lampade alogene sono state bandite bandite in Europa a partire dal 1° settembre 2018, come disposto dalla Direttiva ERP (CE) 244/2009 in relazione ai prodotti ad alto consumo energetico.
La messa al bando dei modelli alogeni, che non potranno più essere messe in vendita nei negozi e nei centri commerciali, farà si che l’unico modello acquistabile dai consumatori finali sarà la lampada LED.
Già questo dovrebbe farci capire il perché sia meglio passare al LED, ma vediamo i pro e contro dei due sistemi di illuminazione.
LAMPADE ALOGENE E LAMPADE LED: DIFFERENZE
Stabilito che d’ora in avanti l’illuminazione di casa, terrazzo, giardino, uffici e negozi potrà avvenire soltanto mediante un modello led, analizziamo le principali differenze in termini di prestazione.
|
Lampade LED |
Lampade Incandescenza |
Fluorescenti (CFL) |
Durata Media |
50.000 ore |
1.200 ore |
7.500 ore |
Watt per lumen 100 |
18-20 lumen/W |
3 lumen/W |
7-8 lumen/W |
KW/anno x 30 lampadine |
350 kW/anno |
3.500 kW/anno |
800 kW/anno |
Costo in bolletta stimato |
90 €/anno circa |
900 €/anno circa |
200 €/anno circa |
Risparmio rispetto al led |
|
810 €/anno circa |
110 €/anno circa |
Le lampade alogene hanno un costo decisamente inferiore rispetto alla attuali lampade led in commercio, ma il minore costo di acquisto non corrisponde ad un risparmio anche nel breve periodo, visto il maggiore costo di esercizio.
DURATA DELLE LAMPADE ALOGENE E LAMPADE LED
Il ciclo di vita delle lampade LED è decisamente superiore a quello delle lampade alogene, quantificabile in circa 50 volte maggiore in virtù dell’assenza di elementi fragili che soffrono di una rapida usura quali ampolle di vetro, filamenti e gas.
Risparmio energetico delle lampade alogene vs lampade LED
Le lampade LED hanno un consumo decisamente minore. Basti pensare che 3W di una lampada LED corrisponde alla resa luminosa di una lampadina ad incandescenza di 40W.
Ciò consente un notevole risparmio notevole in bolletta.
Comparazione resa luminosa |
Lampade LED |
Lampade Incandescenza |
Lampade Fluorescenti |
450 lumen |
3-4W |
40W circa |
10-14W circa |
800 lumen |
6-9W |
60W circa |
14-16W circa |
1100 lumen |
8-13W |
75W circa |
20-24W circa |
1600 lumen |
13-15W |
100W circa |
24-32W circa |
2600 lumen |
21-25W |
150W circa |
30-55W circa |
Il LED non presenta alcun tipo di irradiazione di raggi UV e IR a dispetto dei modelli alogeni.
Decisamente più elevata la funzionalità dei modelli LED, che garantiscono un’accensione immediata e sopportano molto meglio le fasi di accensione e spegnimento.
Inoltre la lampada LED presenta una distribuzione luminosa in grado di assicurare il massimo confort visivo, con una miglior gestione della luce.
LAMPADINE LED DIMMERABILI: COSA SONO E COME FUNZIONANO
Avete sentito tanto parlare di lampadine LED dimmerabili, ma non avete ancora capito bene di cosa si tratta? Questi dispositivi sono una tecnologia luminosa all’avanguardia oggi molto ricercata, cerchiamo di capire cos’è, come funziona e i vantaggi che dà.
Con la parola dimmerabilesi fa riferimento ad un tipo di lampadina che dà la possibilità di regolare elettronicamente la sua potenza a piacimento. In sostanza, il dispositivo non è altro che quella che viene definita “lampadina varialuce”.
Il dimmer(dall’inglese to dim cioè abbassare) è un regolatore elettronico (meccanico e/o elettronico) che installato a livello dell’interruttore permette di modulare l’intensità della luce di una lampada LED da 0% a 100%. Questi dispositivi, chiamati anche variatori di luce o regolatori di luminosità, sono molto discreti e hanno un pulsante che ruota (come una manopolina) o un sensore touch di regolazione. I sistemi di illuminazione più avanzati permettono di controllare l’intensità luminosa delle lampadine LED anche a distanza, per esempio dal cellulare.
Quali sono i vantaggi delle lampadine LED dimmerabili?
I dispositivi luminosi di questo tipo più diffusi sono le lampadine LED dimmerabili E27, la misura che si trova infatti nella maggior parte dei lampadari domestici. Queste si possono utilizzare tranquillamente come sostitute delle lampadine classiche a incandescenza o alogene, anche se per regolare la luce occorre un dimmer che sia compatibile.
È importante ricordare, infatti, che le lampadine LED dimmerabili non funzionano con i varioluce tradizionali delle lampade alogene. Questo perché tali dispositivi funzionano semplicemente riducendo la tensione, ma non la potenza della lampadina e di conseguenza i Led continuano a sprigionare la medesima luce.
Le combinazioni e i modelli di dimmer sono diversi, quindi è fondamentale scegliere il giusto apparecchio specifico per i Led. Ogni dimmer va collegato comunque preferibilmente ad un solo dispositivo luminoso, perché altrimenti si rischia di avere un fastidioso effetto di sfarfallio luminoso, se non peggio, la rottura o il danneggiamento del dimmer.
Per l’installazione si consiglia di affidarsi a elettricisti esperti per essere certi di un lavoro a regola d’arte.
COME SMALTIRE LA LAMPADINA LED
Sebbene la loro efficienza sia maggiore, la lampadina LED non può essere gettata nel cassonetto dei rifiuti urbani o nella spazzatura indifferenziata di casa.
E’ necessario separarle dai rifiuti tradizionali e portarle presso i centri di raccolta o le piazzole di smaltimento del comune di residenza affinchè si proceda alla corretta raccolta e riciclo o smaltimento.
A tal proposito sulle confezioni d’acquisto delle stesse lampade led, è obbligatorio che venga riportato il simbolo di un cassonetto sbarrato per ricordare all’utente la corretta procedura.
Riferimenti Specifici
No customer reviews for the moment.